“SIAMO PRONTI PER LA 14° EDIZIONE. CHE BELLO ERA IL TDFJUNIOR. IL BISCOTTO DEL 2013? TUTTE CALUNNIE!”

IL PERSONAGGIO
Christopher Iachini è un record-man
del TDF: ha partecipato a
dieci edizioni su tredici.
Nessuno è riuscito a
fare meglio!

 

1. Christopher, il capitano della squadra Record di partecipazioni: per voi 10 tornei su 13!
Innanzitutto ti ringrazio per aver pensato a me per questa intervista: mi fa molto piacere.
Per me aver raggiunto in record di 10 partecipazioni su 13 edizioni è motivo di grandissimo orgoglio: sono fiero anche perché, è vero non abbiamo vinto tante volte, ma ogni volta che ho partecipato mi sono divertito, partecipando con i miei amici e sfidandone altri .
E questo è alla base: puoi partecipare solo per vincere il premio finale ma se non ti diverti non te lo vivi per davvero!
Poi naturalmente divertirsi e vincere sarebbe ancora meglio e magari quest’anno sarà quello buono, chissà!

2. E allora, a proposito di quest’anno, pronti per la 11° partecipazione?
La voglia di giocare l’abbiamo anche quest’anno soprattutto dopo il grosso dispiacere per la mancata iscrizione
dell‘anno scorso consolandomi con il solo Gold dove feci solo brutte figure sotto canestro (la squadra di Christopher non riuscì ad iscriversi al torneo ufficiale, ma partecipò al TDFGold, il torneo amichevole tra le squadre storiche, ndr).

3. C’è un motivo in particolare che ti ha spinto a rimetterti in gioco tutte queste volte?
Ce ne sono molti! Il motivo principale è la volontà di ricordare tuo padre: per me ancora più che per altri, forse, conoscendo te e la tua famiglia praticamente da sempre. Purtroppo, molti quando giocano dimenticano di partecipare ad un “memorial” pensando di essere in finale di Champions superando tutti i limiti agonistici, che comunque devono esserci.
E poi il torneo è diventato un appuntamento fisso della mia estate: ed è per questo che l’anno scorso feci di tutto per partecipare (trasformandomi quasi in Raiola) o essere iscritto in qualche squadra.

4. Tu e la tua squadra avete vissuto i cambiamenti ed evoluzioni del Torneo: quale è la cosa più bella che è
cambiata in questi anni?
Di cambiamenti ce ne sono stati davvero parecchi! Noi, sicuramente, li abbiamo vissuti tutti.
Quando eravamo bambini giocavamo il torneo con le porte da calcio piccoline, a mezzogiorno, sotto il dolce che picchiava, con 40 gradi, ma ricordo quanto ci divertivamo: era bellissimo!
Diciamo che forse un miglioramento “utile” a noi giocatori è stato giocare di sera. Questo, oltre che aver ridotto al minimo il rischio di poter prendere un’insolazione (ride,ndr), ha reso il torneo molto suggestivo, per noi e per il
pubblico che viene a sostenerci tutte le sere.
In ogni caso, più che parlare del miglior cambiamento, va sottolineato ciò che non è mai cambiato, nonostante il passare degli anni: il vero spirito del torneo.
Il modo in cui viene organizzato e reso speciale ogni anno di più, la voglia, la tenacia che tutti voi ci mettete, non cambiano mai, e anzi, aumentano!
Questo, a mio parere, è l’aspetto meraviglioso del vostro, e se posso, anche un po’ nostro, torneo.
Credo che questa sia la motivazione del suo successo. Complimenti!
Ci tengo, però, a sottolineare che tra i cambiamenti più importanti c’è l’aggiunta di Previtero nello staff: ha portato un tocco di professionalità in più al torneo!

I Crocodiles del 2007. Da sx: Mattia, Alfredo, Christopher, Alessandro

5. Passiamo alla vostra storia di campo: TDFJunior del 2007. Eravate i Crocodiles, e la squadra era composta da te, Alessandro M., Mattia P. e Alfredo P.Hai un ricordo in mente legato a quella edizione?
Ricordando il torneo del 2007, un’episodio che non mai dimenticherò è quello dell’espulsione di Alfredo per aver detto “porco due” (tra le “particolari” regole del Junior, essendo un torneo di bambini, c’era infatti la regola di espulsione se veniva detta una parolaccia). Quella fu una delle scene più divertenti che io ricordi di tutte le edizioni: altri probabilmente si sarebbero arrabbiati, invece io ho riso con le lacrime agli occhi.
Per me, inoltre, quella fu la prima edizione e quindi ricordo di averla presa proprio seriamente: ci tenevo molto.

6. Avete giocato in totale 58 partite (!): ce n’è una che vorresti rigiocare?
Di partite da rigiocare ce ne sono molte. Personalmente mi è moltissimo dispiaciuto non esserci contro il Venezuela, nel quarto di finale del 2016, e se potessi tornare indietro farei di tutto per esserci.
Tra quelle giocate, vorrei rigiocare il quarto di finale con il Cuba del 2014: segnai il pareggio (3-3) e andammo ai supplementari. Li iniziammo subito con un gol e andammo in vantaggio ma in queste partite così combattute non puoi permetterti errori, e noi un po’ per stanchezza, un po’ per la bravura dei nostri avversarsi ne facemmo e perdemmo 5-4: rosicai tantissimo!
Fu la partita più “bella” che io ricordi: anche perché fu una delle poche (in tutte le 10 edizioni!) nelle quali segnai.

7. Quale è stato il momento più bello che hai vissuto al TDF?
Il momento più bello del nostro TDF è la vittoria nella finale di Basket nel 2010: io non giocai ma ricordo che tutto il pubblico tifava per gli avversarsi e io e Gianluca (D’Andrea, altro atleta dell’allora Ghana) eravamo i soli ad incitare i nostri compagni. Alla fine vincemmo: fu molto bello, anche perché quell’anno avevamo una bella squadra di Basket (come è nella “tradizione” della nostra squadra) e penso che quell’anno meritammo proprio.

da sx Lorenzo, Davide, Gianmarco, Vincenzo, Alan e Christopher nel 2015

8. E quale, invece, è il più brutto?
Il Momento più brutto penso sia stato quando ci accusarono di aver organizzato un biscotto contro l’Isola di Pasqua: erano tutte calunnie!! (in realtà la squadra Christopher nel 2013, la Rep. Domenicana, passò per prima dopo una rocambolesca sconfitta per 7-3 causata dal Venezuela passata per seconda: furono premiati così dalla
differenza reti).
In verità, non ricordo brutti momenti al TDF al di là delle sconfitte che comunque ti rattristano solo nei momenti immediatamente successivi alla partita, perché poi subentra la voglia di riprovarci l’anno successivo.

9. Sei anche il capitano della squadra che ha più volte cambiato nome. E devo dire che ne ricerchi sempre di particolari: è già pronto quello per il TDF14?
Si è vero! Cercare un nome di uno stato microscopico e sconosciuto mi piace moltissimo: Nazioni troppo grandi e famose sono troppo scontati. E sono sempre nomi studiati, a volte li cerco volontariamente, altre volte li incontro casualmente durante l’anno e li tengo a mente.
Nel 2015, presi anche la cittadinanza del Regno di Talossa, per impersonarmi al meglio nel ruolo.
E poi scegliendo queste nazioni almeno si impara qualcosa sulla geografia!
Ho notato che ogni anno c’è qualcuno che cerca di imitarci, cercando nomi simili. Ma penso proprio che in questo siamo i migliori: ormai è un nostro marchio di fabbrica.
Per quest’anno, ci sono diversi nomi in ballo: ancora niente di definito naturalmente. Con il tempo, è diventato sempre più difficile trovarne alcune che rispecchino i requisiti.
Ma vi assicuro che ci riuscirò anche quest’anno!

10. Quali sono gli obiettivi da raggiungere nel 2018?
Che dire? Di obiettivi te ne potrei dire tanti: passare il girone o addirittura vincere a basket i quarti o la semifinale…
Ma, in realtà, tutti sappiamo che il nostro vero obiettivo è battere il Venezuela in entrambi gli sport!
Siamo competitivi e vincere piace a tutti! Se ci pensi, alla fine, in un modo o nell’altro ci troviamo sempre a scontrarci…ma non è che trucchi i gironi, come Platini? Confessa dai!
No, aldilà degli scherzi, dico che gli obiettivi dipendono sempre dal tipo di squadra che riusciamo a mettere insieme.
Se, perciò, dovessimo riuscire ad avere squadre equilibrate, in entrambi gli sport, sicuramente sarebbe bello lottare per vincere la finale a basket. Nel calcio, invece, l’obiettivo è quello di migliorare gli scarsi risultati degli anni passati.
La verità è che il Torneo diventa sempre più competitivo e noi ogni anno cerchiamo di esserne all’altezza.

11.E infine, nel “TDF che vorresti” cosa c’è di quello ora non c’è?
Nel “TDF che vorrei” sicuramente ci sono Simone Faní (alias Artebano) in campo e Vincenzo Lo Stracco (Ghenzo) capocannoniere.

Nauru (2014) in azione in una concitata partita di Beach Soccer